Lezioni di canto

educazione ed insegnamento della musica e del canto

Insegnamento ad usare l'organo vocale

Larissa Yudina impartisce lezioni private individuali o in duetto, di tecnica vocale, canto lirico ed interpretazione.

Inoltre insegna tecniche di respirazione e riabilitazione dell’organo vocale secondo gli strumenti fisioterapici ideati da Alexandra Nikolaevna Strelnikova.

Sono consigliabili due/tre lezioni alla settimana. E’ volontà precisa di Larissa Yudina non insegnare ai bambini perchè è ritenuta, da lei, attività scorretta, proprio per il fatto che fino ad una certa età non si dispone ancora di un organo vocale evoluto.

 

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Approfondimento

LA MUSICA ED IL CANTO COME DONI E MEZZI PER IL COMPLETAMENTO DEL BENESSERE PSICO-FISICO, SOCIALE E CULTURALE.

” L’uomo che non ha musica dentro di sè e non è commosso dall’accordo di dolci suoni, è incline ai tradimenti, agli stratagemmi e ai profitti, i moti del suo spirito sono tristi come la notte, e i suoi effetti bui come l’ Erebo: non fidatevi di un uomo simile”.
William Shakespeare ( Il mercante di Venezia ).

IL POTERE DELLA MUSICA.
La musica è presente in ogni età dell’uomo e in ogni cultura, dall’epoca intrauterina alla vecchiaia.
La prima relazione intersoggettiva, e quindi la prima comunicazione dell’essere umano è altamente musicale. A confermarlo è la ” baby talk “, la comunicazione preverbale tra madre e bambino, caratterizzata da semplificazioni, amplificazioni del tono di voce, enfatizzazione dei contorni melodici.
E’ bene sapere che nella storia dell’umanità, la musica e la medicina hanno sempre mantenuto una stretta relazione.
L’approfondimento sulla musica nel campo delle neuroscienze si è sviluppata molto negli ultimi decenni. Si è visto che lo stimolo sonoro musicale è capace di attivare più aree cerebrali distinte tra loro.
Per capire quanto complessa sia questa facoltà, basta pensare che intonare una semplice nota coinvolge diversi meccanismi tra cui; attenzione, memorizzazione, integrazione senso-motoria.
Recenti ricerche hanno dimostrato che, dopo alcuni mesi, il cervello dei bambini che avevano seguito l’uso di uno strumento musicale, risultava modificato in maniera diversa da quello dei coetani che non avevano studiato musica.
In altre parole, la musica produce plasticità cerebrale.
Ascoltiamo musica sin dalla tenera età. E’ un dato di fatto che i lattanti rispondono meglio alle melodie piuttosto che al linguaggio verbale e che si rilassano ascoltando i suoni dolci. In particolare, i bimbi nati prematuri che soffrono di insonnia, traggono beneficio dal rumore del battito cardiaco materno o dai suoni che lo intonano.
Ma lo sapevi che, grazie all’ascolto della musica si attivano i due emisferi del cervello?.
L’emisfero cerebrale DESTRO gestisce le funzioni intuitive ( voci, melodie ). In questo emisfero i pensieri e i ricordi si manifestano attraverso le immagini.
L’emisfero SINISTRO invece, si occupa della parte logica ( senso delle parole, calcolo e ritmo ).
La musica ha anche il potere di condizionare la nostra salute provocando dei cambiamenti cerebrali a livello neurochimico.
Anche per tutte queste dinamiche il potere positivo della musica è stato introdotto anche nelle terapie riabilitative ( musicoterapia ) in diversi casi come; disturbi della comunicazione e di tipo relazionale ( autismo ), handicap fisici e sensomotori, disturbi psichiatrici, malattie neurodegenerative ( come demenze e Alzheimer ).
Un appassionato che ascolta musica, stabilisce con i suoni che ascolta un’empatia che lo coinvolge emotivamente. La musica dà benefici a chiunque.
La musica, in quanto tale, non è quindi solo un’attività artistica, ma un linguaggio per comunicare, che evoca e rinforza le emozioni. E come il linguaggio, la musica è uno dei fondamenti di ogni civiltà.
Essa può ricondurre alla mente immagini e ricordi; porta pace e allegria, aiuta a rilassarsi, migliora la produttività, e di conseguenza, migliora il nostro benessere.

IL CANTO.
E’ l’emissione, mediante la voce, di suoni ordinati per ritmo e altezza, a formare una MELODIA.
Il duplice canale di comunicazione ( musica-parola ) rende la voce lo strumento musicale naturale più duttile, capace di produrre sull’uomo gli effetti più profondi nell’animo, nella psiche e nel suo fisico.
Il canto fa scientificamente bene alla salute ed è una delle espressioni artistiche più pregne di aspetti psicologici, sia per il cantante sia per l’ascoltatore.
Esso è innanzitutto un mezzo di comunicazione e, pertanto, l’obiettivo principale non sarà solo quello di dimostrare una particolare bravura, quanto nel trasmettere un messaggio e regalare un’emozione.
Effetti benefici del canto.
Sono ormai stati resi pubblici studi scientifici sugli effetti benevoli del canto. Ne elencheremo alcuni.

IL CUORE.
Il dottor Miller ed il suo staff, in una ricerca, hanno evidenziato che l’ascolto della musica piacevole dilata il diametro dei vasi sanguigni mediamente del 26%, contro un restringimento del 6% registrato mentre, invece, i volontari ascoltavano musica a loro non gradita.

IL SISTEMA IMMUNITARIO E L’UMORE.
Daniel Levitin, neuroscienziato, musicista e producer americano, in un suo celebre libro ” This is your brain on music “, ha raccolto una serie di studi che rivelano che cantare incrementa i livelli di Ossitocina, Serotonina e Immunoglobuline, migliorando la funzionalità del sistema immunitario e riducendo le tensioni muscolari.
Inoltre, le ENDORFINE sono ormoni che aumentano la sensazione di euforia e piacere.
Ecco quindi un forte e naturale antidoto al cosiddetto ” Male oscuro” o, comunemente detto ” Depressione “.

LA SOCIALITA’.
Il canto, se accompagnato con orchestra di musicisti, aumenta il senso di appartenenza ad un gruppo, ad una comunità, il senso di solidarietà, condivisione e protezione reciproca.

LA POSTURA.
Quando si canta, utilizzando la respirazione diaframmatica-costale, vengono stimolati i sovrascritti muscoli e si manterrà la colonna vertebrale nel giusto assetto.

MIGLIORA MEMORIA E DOTI COGNITIVE.
Alcuni studi hanno concluso che, cantanti e musicisti, hanno generalmente un Q.I. più alto rispetto agli altri. Cantare può infatti migliorare le funzioni cognitive del cervello e aiutare a pensare con più chiarezza.

MORBO DI PARKINSON ED ALZHEIMER.
Quando la memoria vacilla e i ricordi a poco a poco svaniscono, la musica può diventare l’unico ponte con il passato; le parole delle canzoni di quando eravamo giovani riaffiorano e riportano ad emozioni che sembravano perdute.
Cantare stimola la memoria, la memoria và esercitata e và intesa come muscolo mentale che, se trascurato, si atrofizza.

IL RUSSARE E LE APNEE NOTTURNE.
Alcuni esperti ritengono che il canto possa aiutare a rafforzare i muscoli della gola e del palato, il che aiuterebbe a trattare il problema del russare e delle apnee notturne.

AUMENTA L’EMPATIA E LA COMPRENSIONE TRA LE CULTURE.
Il canto è in grado di abbattere ogni muro culturale e favorisce l’immedesimazione, ossia il mettersi nei panni di chi ha scritto la canzone o di immaginare una storia su di essa, favorendo in tal modo anche la fantasia.
Quando cantiamo, il corpo, la mente e lo spirito, sono liberi d’essere senza confini, capaci di superare i propri limiti e le proprie convinzioni.
La musica ed il canto possono quindi aiutarci a sentirci connessi a tutta l’umanità, nonostante le differenze culturali.

Considerate le miriadi di effetti positivi di canto e musica, possiamo serenamente affermare che trattasi, talvolta, di vera e propria terapia naturale.
In ambito psichiatrico ad esempio è ormai in voga l’utilizzo della musicoterapia.

MUSICOTERAPIA.
E’ l’uso professionale della musica e dei suoi elementi, come intervento in ambito medico, educativo e sociale con individui, gruppi, famiglie o comunità che cercano di ottimizzare la loro qualità di vita e migliorare la salute ed il benessere fisico, sociale, emotivo, intellettuale e spirituale.
La musica dà alla persona malata la possibilità di esprimere e percepire le proprie emozioni, di mostrare o comunicare i propri sentimenti o stati d’animo attraverso processi non verbali.
Tipico è il caso delle persone affette da autismo, cioè individui che sono in una condizione patologica per cui tendono a rinchiudersi in sè stessi rifiutando ogni comunicazione con l’esterno.
La musica dunque permette al mondo esterno di entrare in comunicazione con il malato, favorendo l’inizio di un processo di apertura.
La musicoterapia può essere attiva, ( suonare insieme ) e recettiva ( ascoltare ).
Si può altresì evidenziare una più precisa differenza tra le scuole in base al CORE di intervento che può essere, psicoanalitico, psicosomatico o somatico.
In alcuni pazienti psichiatrici le modalità di approccio al suono e alla musica possono svelare aspetti della sua vita intrapsichica non esprimibile a parole, nè identificabili attraverso test scientifici, psicologici o neurologici.

” Chi canta spaventa tutti i mali! “.
Miguel De Cervantes.

Giovanni Lo Faro.

 

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Tanta Musica quindi, ma anche arte e cultura a 360 gradi

Larissa, soprano e stella della musica lirica, ma anche promotrice di cultura e bellezza, con un occhio di riguardo all’educazione e all’insegnamento della musica e del canto, a cui dedica parte del suo tempo, quando non è impegnata nell’organizzazione di uno dei suoi Eventi di classe o su uno dei grandi palchi mondiali che da anni la vedono protagonista indiscussa.

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